5 Marzo 2013 - Anno 7, Numero 124

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Comunicazione a cura della Società Italiana di Ergonomia Dentale

 

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Le news di Martedì 5 Marzo 2013

 

Il dentista tra i carrelli della spesa. Nei supermercati la sanità low costi  

 

Un dentista su tre è abusivo

 

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Pubblicato il Decreto Interministeriale per la Valutazione dei rischi

 

Con il sistema sanitario in difficoltà, i tempi di attesa che crescono e i ticket che aumentano, torna alla ribalta un antico sistema di welfare sociale privato, quello delle mutue integrative, mentre negli ipermercati entrano gli studi dei dottori.

In Liguria e in Emilia Romagna in questi giorni e in provincia di Bolzano già da qualche tempo, il colosso Legacoop ha costituito un progetto regionale per assicurare, attraverso un contributo che può andare da 20 a 200 euro, un aiuto ai cittadini che hanno bisogno di prestazioni sanitarie. La peculiarità del servizio è che è aperto a tutti. In Italia in molti hanno una assicurazione sanitaria per motivi legati al contratto di lavoro, mentre alle mutue territoriali può iscriversi chi vuole, a partire ad esempio, nelle regioni interessate, dai soci delle Coop, cioè milioni di persone come il signor Giorgio.

"Abbiamo progetti pronti e richieste da parte di altre Regioni di avviare esperienze simili, prima di tutto in Sicilia", spiega Placido Putzulu, presidente della Fimiv, la federazione delle mutue che fa parte della Lega delle cooperative. "In questo periodo si avverte il bisogno di integrazione con il servizio sanitario pubblico, fino ad ora era una bestemmia dire che ci affiancavamo allo Stato". Qualcuno parla di "secondo pilastro" del sistema sanitario nelle regioni.

In Liguria ci saranno tre fasce di prezzo per iscriversi: 25-30 euro, 40-50 euro, 150-200 euro all'anno. I servizi partono da quello base,

che permette al socio e ai suoi familiari di ottenere uno sconto (fino al 25%) in strutture sanitarie convenzionate, e arrivano a uno schema alle assicurazioni sanitarie, che dà il rimborso parziale o totale del ticket o di prestazioni private.

In Italia le mutue hanno una lunghissima storia ma nessuna ha mai avuto i numeri che potrebbero raggiungere i progetti regionali. "In tutto il territorio - dice sempre Putzulu - ce ne sono circa 100 e hanno 450mila sottoscrittori, che vuol dire un milione di assistiti. In un anno vengono spesi da queste realtà i circa 300 milioni di euro incassati dalle quote dei soci". Cioè appena l'1% della spesa sanitaria privata degli italiani, che vale 30 miliardi e comprende anche quanto sborsato per ticket farmaceutici e ambulatoriale.

"Siamo alla vigilia di un salto di scala - dice Carlo De Pietro, dell'osservatorio consumi privati sanità della Bocconi - Non si tratta di una scommessa senza rischi perché le piccole mutue si basano su un forte legame tra i membri che ovviamente si diluisce quando si ragiona su grandi numeri. Il cambiamento nasce dalla fatica che fa il sistema sanitario a erogare soprattutto le prestazioni "leggere", come la diagnostica e la specialistica ambulatoriale".

Dentro la Legacoop c'è chi si sta anche attrezzando per fornire direttamente prestazioni sanitarie, in un settore particolarmente delicato come quello odontoiatrico. La Coop Adriatica è socia di una cooperativa di dentisti che il 23 febbraio ha aperto lo studio all'ipermercato di Imola e ha già in progetto di allargarsi a Bologna e in Romagna entro l'anno.

La chiave è lavorare in gruppo, cosa che permette di abbattere le alte spese per i materiali. Anche di domenica e negli orari del supermercato. "I nostri professionisti sono esperti - spiega Gianni Tugnoli, presidente di Identicoop - assicureranno tariffe vantaggiose con ulteriori offerte per i soci. Rifiutiamo la logica low cost ma proponiamo un giusto rapporto tra la spesa e la prestazione". Ma gli studi negli ipermercati stanno entrando un po' ovunque, anche se non sempre sono gestiti da cooperative e magari non hanno convenzioni con le mutue. In Toscana li hanno alcuni medici di famiglia, ci sono centri sanitari al Carrefour di Asiago o al Marco Polo di Modena. In alcuni casi le Asl hanno aperto centri prelievi accanto ai supermarket. Tutto a portata di mano, così il signor Giorgio farà veloce e risparmierà.

 

Fonte Repubblica.it

Un dentista su tre è abusivo

Allarme delle associazioni di categoria: in Italia 15.000 falsi odontoiatri. Boom di pacchettilow cost acquistati sul Web.

E con la crisi il 17% dei cittadini rinuncia alle cure dentarie

In camice bianco e mascherina, ma con diploma di laurea falso o, addirittura, inesistente. È questo l’identikit che corrisponde a ben un dentista italiano su tre. In totale, gli ignari pazienti devono dunque fare i conti con circa 15.000 odontoiatri abusivi ad oggi operanti negli studi dentistici dal Nord al Sud del Paese. A rilanciare l’allarme sono le associazioni di categoria, confermando un dato aggravato sempre di più anche dal crescente fenomeno del “prestanomismo”. 

Ma a mettere a rischio la salute dentale degli italiani non sono solo i dentisti abusivi. La crisi economica, infatti, sta pesantemente condizionando i comportamenti: secondo recenti indagini, il 17% dei cittadini ha rinunciato alle cure dei denti, e sempre di più sono coloro che ricorrono a pacchetti low cost, anche acquistati su internet, o che decidono di recarsi all’estero per usufruire di prestazioni più a buon mercato. Intanto, il settore langue e negli ultimi due anni, affermano i dentisti, il fatturato complessivo è calato del 30%, mentre in molti studi si è ricorsi alla cassa integrazione per i dipendenti. Proprio per fare il punto sulle criticità, l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) ha organizzato un incontro a Roma con la partecipazione delle maggiori associazioni del settore, per avanzare richieste chiare alla politica in vista delle prossime elezioni. 

- 15MILA DENTISTI ABUSIVI: «Sono falsi professionisti - spiega il presidente Andi, Gianfranco Prada - con titoli di studio falsi o senza alcun titolo. Una situazione preoccupante e che oggi è aggravata dal fenomeno del `prestanomismo´, ovvero la copertura degli studi di falsi dentisti da parte di veri professionisti che `prestano´ il proprio nome». Dati confermati dai Carabinieri dei Nas, i quali evidenziano come il 60% delle infrazioni rilevate durante i controlli negli studi odontoiatrici riguardino proprio il reato di esercizio abusivo della professione. Il consiglio dell’Andi è di contattare, in caso di dubbio, il numero verde 800911202 per verificare se il dentista é realmente iscritto all’albo e all’Ordine dei medici. 

- PLETORA ODONTOIATRI MA PER CRISI -30% FATTURATO: I dentisti in Italia sono 58.242, uno ogni mille abitanti contro una media Ue di 1 ogni 2000; prima di noi, quanto a numero di dentisti, ci sarebbero solo Grecia e Irlanda. La conseguenza di tale `pletora´, rileva Prada, è una «crescente disoccupazione». In due anni inoltre, a causa della crisi, sottolinea, «il fatturato del settore, pari a 6 mld di euro, ha subito un calo del 30%». In difficoltà è dunque l’intero sistema dentale, che occupa complessivamente 250mila persone, con oltre 200 aziende del settore che si dicono penalizzate dall’attuale regime fiscale. Da qui le richieste delle associazioni al futuro governo, a partire da benefici fiscali per la strumentazione e aumento della deducibilità dei costi delle cure. Richieste che hanno ottenuto un consenso `bipartisan´: d’accordo con le proposte avanzate si sono infatti dette Luciana Pedoto (Pd) e Beatrice Lorenzin (Pdl) che hanno partecipato all’iniziativa. 

- 4% CONNAZIONALI ALL’ESTERO PER CURE: In testa Croazia, Romania e Bulgaria, ma la metà si è pentita della scelta. Il fenomeno tuttavia, chiarisce Prada, «non è in crescita ed i cittadini sono sempre più consapevoli della necessità di cure di qualità». 

 

Fonte La Stampa.it

 

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