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Dicembre 2008 - Anno 2, Numero 63 |
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Gli strumenti di tutela del patrimonio: il fondo
patrimoniale ed il trust Anche le Regioni contro il Profilo dell’OdontotecnicoIscriviti
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Gli strumenti di tutela del patrimonio: il fondo patrimoniale ed il
trust Circolare del 9 dicembre 2008 PREMESSA: Le recenti turbolenze finanziarie
e le relative pesanti ricadute sull’economia reale, unite ad una sempre
maggiore “litigiosità” dell’utente medio dei servizi
professionali in genere e sanitari in particolare, pongono nuovi ed
importanti problemi per il professionista e per l’imprenditore in
ordine alla tutela del proprio patrimonio dalle aggressioni dei creditori
nonché dalle richieste di danni da parte dei propri clienti insoddisfatti. Come consulenti dell’area economico – legale, siamo sempre più
frequentemente interpellati da chi cerca la risposta a questi interrogativi,
ed in effetti qualche strumento (astrattamente) idoneo allo scopo può essere
qui illustrato. IL FONDO PATRIMONIALE: Il fondo patrimoniale, introdotto
nel 1975, con la riforma del diritto di famiglia, serve a destinare
determinati beni (immobili, mobili registrati, azioni) a far fronte ai
bisogni della famiglia, e li sottrae quindi all’esecuzione per debiti
contratti per scopi estranei a tali bisogni. E’ un istituto non
praticabile da single o da sconsigliare a coloro il cui matrimonio sia in
crisi. IL TRUST: Gli “atti di destinazione
allo scopo”, di recente introduzione nel nostro ordinamento, servono a
separare parte del patrimonio di una persona (immobili o mobili registrati),
destinandolo alla realizzazione di interessi meritevoli di tutela.
Naturalmente non può essere questo il caso quando lo scopo è sottrarre i beni
alle azioni dei creditori, o qualsiasi altro artificio che dissimuli questa
intenzione. Il trust sembra in astratto la soluzione migliore, ma sconta due
handicap non indifferenti: innanzitutto la diffidenza (per il fatto che il
disponente si spoglia della proprietà dei beni immessi nel trust) e gli alti
costi di gestione per chi sceglie di affidarsi a trustee professionali. CONCLUSIONI: L’efficienza di questi
strumenti deve fare i conti con il principio per il quale ciascuno risponde di
propri debiti con tutti i suoi beni presenti e futuri, oltre che con la
tutela offerta ai creditori dall’azione revocatoria, con la quale
possono essere dichiarati inefficaci gli atti di disposizione compiuti
volontariamente in pregiudizio degli stessi creditori. Ciò significa che ogni
strumento di tutela del patrimonio è veramente utile allo scopo solo se messo
in opera prima dell’insorgere di una situazione di crisi, o del danno
al cliente. E’ importante sottolineare
che, una volta che il danno al cliente si verifica, o la crisi si manifesta,
non c’è consulente che possa dare il consiglio giusto, e la difesa del
proprio patrimonio personale è pressoché impossibile. Quindi il primo consiglio che ci
sentiamo senz’altro di dare è di “pensarci per tempo”. Dottore
Commercialista Via
Cesarea 8/12 16121
- Genova Tel
348 896 57 07 http://www.rebolia.it/index.html
Anche
le Regioni contro il Profilo dell’Odontotecnico L’AIO ha diramato un
comunicato stampa sulla bocciatura, da parte del tavolo tecnico della Conferenza
Stato-Regioni, della nuova formulazione del profilo dell’odontotecnico. Iscriviti alla SIED
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