12 giugno
2007 - Anno 1, Numero 2 |
Antonio Grimaldi
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Le news di Martedì 12 Giugno 2007
Padoa-Schioppa: «Ridurre progressivamente le
aliquote fiscali»
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Padoa-Schioppa:
«Ridurre progressivamente le aliquote fiscali»
di
Nicoletta Cottone
Tratto da ilsole24ore
Ridurre progressivamente le aliquote. Lo scrive il
ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa nella circolare della Ragioneria generale dello Stato
con le indicazioni per la predisposizione del bilancio 2008. Settantuno
pagine per illustrare che la predisposizione del disegno di legge di bilancio
per il 2008 e per il triennio 2008-2010 si colloca in un contesto di
consolidamento dei conti pubblici, ma che non si deve abbandonare il sentiero
del rigore. Quattro i pilastri sui quali si basa il percorso pluriennale del
Governo: ripresa del processo di riforma dello Stato, analisi e valutazione
della spesa pubblica, riforma della Pubblica amministrazione attraverso
l'applicazione del memorandum d'intesa sottoscritto con le parti sociali,
ristrutturazione delle amministrazioni centrali prevista dalla Finanziaria
per il 2007. Profondamente innovata la struttura: il progetto di bilancio è
organizzato in 34 grandi missioni, che rappresentano gli obiettivi strategici
perseguiti con la spesa pubblica e 169 programmi. La costruzione dello schema
di distribuzione delle risorse per i singoli ministeri parte proprio dalle
missioni e dai programmi, per saldarsi nei centri di responsabilità. Previsto
un intervento per abbassare progressivamente le aliquote fiscali. La
pressione fiscale ha raggiunto livelli elevati: nel 2006 essa è stata pari al
42,3% e, secondo le previsioni dovrebbe raggiungere il 42,8 per cento
nell'anno in corso. A fronte dei risultati dell'azione di contrasto
all'evasione, sarà necessario ridurre progressivamente le aliquote legali di
prelievo». Il livello «di spesa pubblica primaria (al netto degli interessi)
è spinto verso l'alto a causa delle tendenze demografiche di lungo periodo,
che porteranno ad aumentare la domanda di welfare (assistenza, previdenza,
sanità), nonché dalle rigidità dei meccanismi che determinano aumenti
inerziali della spesa pubblica». La composizione della spesa pubblica,
inoltre non è adeguata alla necessità di favorire i processi di crescita
economica. «Le poche evidenze disponibili dal punto di vista macro e
comparativo mostrano come la qualità della spesa pubblica italiana sia agli
ultimi posti in Europa».
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