27 Ottobre 2009 - Anno 3, Numero 90 |
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Ok Regioni a
nuova Ecm possibile entro metà novembre Anche
le foto scattate a fini di interventi chirurgici sono dati personali
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Ok Regioni a nuova Ecm possibile entro metà
novembre Potrebbe arrivare entro la metà di novembre l'accordo in Conferenza
Stato-Regioni sul nuovo sistema di Educazione medica continua (Ecm) per i
medici e tutti gli operatori sanitari, presentato a settembre dalla
Commissione nazionale per la formazione, durante la prima Conferenza
nazionale sul tema, a Cernobbio. L'accordo delle Regioni, che avevano già
ricevuto il testo alla fine di luglio e che chiude l'iter per l'avvio del
nuovo sistema, è stato ritardato dalle difficoltà di dialogo degli ultimi
mesi tra Governo e Regioni. Ora però, riavviato il confronto, è probabile una
rapida definizione della questione Ecm. Tutto, infatti, è pronto a partire
con la nuova formula che prevede, in particolare, il passaggio
all'accreditamento dei provider e la formazione a distanza. Al documento già
presentato dalla Commissione Ecm, infatti, mancano per avviare la macchina
solo due elementi: le linee guida per la registrazione nel sistema da parte
dei provider e il testo sui crediti formativi che devono essere assegnati ai
provider per i propri prodotti. La Commissione nazionale ha già pronti i due
documenti che saranno inseriti come allegati all'accordo con le Regioni. Ciò
consentirà l'avvio rapido del nuovo corso per la formazione continua in
sanità. A questo punto potrà essere perfezionato e avviato dalla Commissione
Ecm anche il 'Bando di sperimentazione' che si propone di far emergere le
offerte formative più innovative, finanziato con 2 milioni e 200 mila euro,
per il quale devono essere stabilite alcune indicazioni tecniche. Anche
le foto scattate a fini di interventi chirurgici sono dati personali Una donna ottiene le fotografie
dell’operazione di chirurgia plastica grazie all’intervento del Garante. Si
rivolge al Garante e riesce ad ottenere le fotografie scattate prima e dopo
alcuni interventi di chirurgia plastica ai quali si era sottoposta e che
intendeva produrre in una causa di risarcimento danni nei confronti del
medico che l’aveva operata. Protagonista una giovane donna che dal
1996 al 2003 aveva subito tre interventi chirurgici al seno per impianti di
protesi, successive sostituzioni e riduzione delle cicatrici. Palesemente
insoddisfatta dei risultati raggiunti, nel tentativo di recuperare tutta la
documentazione clinica che la riguardava, aveva chiesto direttamente al
chirurgo plastico al quale si era affidata le foto che lo stesso le aveva
scattate prima e dopo le operazioni e copia dei moduli di consenso agli
interventi, sottoscritti presso lo studio medico. Di questa documentazione
non vi era traccia nella copie delle cartelle cliniche rilasciate alla
paziente dalla casa di cura presso la quale aveva subito gli interventi. Di
fronte all’assoluto silenzio del medico, la donna si è vista
"costretta" a presentare ricorso al Garante. Iniziativa che si è
rivelata di per sé sufficiente a farle raggiungere l’obiettivo. Già nella fase di primo esame del
procedimento, infatti, il medico, seppure su invito dell’Autorità, ha
dato completo riscontro alle richieste della paziente. Il ricorso è stato
quindi definito con provvedimento di non luogo a provvedere. Il Garante ha comunque posto a carico del
chirurgo plastico le spese del procedimento, per aver concesso alla donna
l’accesso ai propri dati solo dopo la presentazione del ricorso. La richiesta
presentata al medico era, infatti, pienamente legittima, essendo stata
presentata ai sensi del Codice, che riconosce ad ognuno il diritto di
accedere a tutti i propri dati personali, comprese le fotografie che
ritraggono in tutto o in parte il proprio corpo. Leggi
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