16 Luglio 2007 - Anno 1, Numero 13

 

 

 


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Le news di Lunedì 16 Luglio 2007

 

ECM, Regioni: in arrivo 85 milioni di Euro ai provider

Marca da bollo telematica

 

IRAP: per artisti e medici rimane l'obbligo

 

 

ECM, Regioni: in arrivo 85 milioni di Euro ai provider

 

Quaranta  ore  di  aggiornamento obbligatorio per l'anno per tutti gli  operatori  sanitari,  con agevolazioni e sgravi fiscali per i liberi    professionisti;   formazione  coerente  con  l'attività realmente    svolta,    sotto    l'occhio    vigile degli  Ordini Professionali.  Il  Sole  24 Ore anticipa i contenuti dell'Accordo all'esame  della  Conferenza Stato Regioni sul futuro dell'ECM. La Commissione  nazionale  continuerà  a  dettare  regole  valide  a livello  nazionale ma sarà ricollocata presso l'Agenzia Regionale per  i Servizi  Sanitari Regionali all'insegna del Titolo V della

Costituzione.  L'accreditamento  dei  provider sarà sia nazionale che  locale  e  i  crediti  saranno  validi  in  tutta  Italia. Le anagrafi  formative  regionali  e  nazionali interconnesse. Tra le novità   una  riorganizzazione  dell'offerta  formativa  proposta dalle  società  scientifiche  troppo  spesso in concorrenza sulle stesse  aree, una nuova disciplina su sponsorizzazioni e conflitto di  interessi  secondo  l'ipotesi  di organismi locali, collettori unici,  delle  sponsorizzazioni da redistribuire nel circuito ECM.

Possibilità  inoltre  per  i  provider  di  recuperare i circa 85

milioni  di  euro  versati al Ministero del Tesoro nel  quinquennio sperimentale  e  l'intenzione  di assegnare in futuro direttamente alla  Commissione  analoghe  quote.

Le sanzioni sono invece ancora indefinite  e  saranno  affrontate  nel confronto tra operatori e Commissioni.

Il  periodo sperimentale si chiuderà il 31 dicembre

prossimo,  ma  il  sistema  andrà avanti con le attuali procedure fino  a  giugno  del  2008 quando si avvierà la prima verifica di transizione.  Nel  triennio  2008-2010 i crediti formativi saranno 150,  integrabili  con  un numero massimo di 60 crediti in esubero da prima del 2006.

 

(Fonte Giofil Banca dati sanitaria)

 

Marca da bollo telematica

 

Le marche da bollo tradizionali vanno in soffitta. Dal 1 settembre 2007, a seguito della dichiarazione di fuori corso, non avranno più alcun valore in quanto saranno sostituite definitivamente dai contrassegni emessi in via telematica. E' quanto rende noto un comunicato dell'Agenzia delle Entrate. E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale con il quale sono stati dichiarati fuori corso, a decorrere dal prossimo 1 settembre, tutti i valori bollati in lire, in lire-euro ed in euro, ad eccezione dei foglietti e delle marche per cambiali.
«L'Agenzia delle Entrate invita pertanto coloro che fossero ancora in possesso di tali valori ad utilizzarli entro il 31 agosto 2007, integrandoli eventualmente con le nuove marche emesse in via telematica, allo scopo di raggiungere l'importo dovuto», recita la nota. Il contrassegno telematico, già in uso dal giugno 2005, sostituirà quindi dal 1 settembre in maniera stabile e definitiva la tradizionale marca cartacea.  «Questa decisione si inserisce nel progetto più ampio, perseguito dall'Amministrazione finanziaria, di una progressiva informatizzazione dei propri servizi, allo scopo di migliorare e semplificare i rapporti con i contribuenti», termina il comunicato.

 

 (Fonte Sole24ore)

 

IRAP: per artisti e medici rimane l'obbligo

di Marco Mobili

 

Artisti e medici

restano obbligati all'Irap. L'Agenzia non sembra aver dubbi. In base alle istruzioni che le Entrate stanno mettendo a punto per consentire agli uffici di gestire caso per caso l'eventuale uscita dal contenzioso sull'imposta regionale, per le due categorie di professionisti è quasi impossibile far valere l'assenza di un'autonoma organizzazione beneficiando quindi dell'esenzione dal prelievo. Secondo il Fisco, infatti, l'artista che dichiara di esercitare la propria attività senza l'ausilio di collaboratori, procuratori o agenti, è tenuto a dimostrare come organizza le proprie manifestazioni intrattenendo necessariamente rapporti con più soggetti. E ancora meno chance hanno i medici di base. Le stesse convenzioni con il Servizio sanitario nazionale dispongono che il professionista deve operare in uno studio ben attrezzato, con tanto di sale di attesa, servizi igienici e strumenti per ricevere le chiamate. In sostanza, per l'agenzia delle Entrate non si può escludere l'autonoma organizzazione quando il professionista si avvale di uno studio come quello di un medico di famiglia. E questo in tutti i casi: tanto se lo studio è situato in immobile di proprietà quanto se è in locazione o, ancora, direttamente inserito nell'abitazione.

Poche vie d'uscita

Il problema dell'organizzazione, inoltre, riguarda solo i professionisti: l'Agenzia, infatti, presto chiarirà che le imprese sono sempre soggette a Irap visto che l'elemento organizzativo è di fatto insito nella stessa nozione di impresa. Poco spazio di "uscita", dunque, anche ai piccoli artigiani. In ogni modo gli uffici decentrati dovranno attivarsi per recuperare ogni elemento utile a consentire una verifica concreta del l'esistenza o meno dell'autonoma organizzazione.
Per i contribuenti che hanno aderito ai condoni fiscali del 2002 cade, infine, ogni speranza di restituzione dell'Irap: per l'Agenzia, seguendo il dettato della Cassazione, con l'istanza di condono si rinuncia a quella di rimborso.
Le istruzioni alle sedi

Lo sguardo dell'Agenzia è quanto mai puntato sugli uffici locali che dovranno ricevere tutte le istruzioni per valutare caso per caso se uscire o meno dal contenzioso, soprattutto alla luce dei principi indicati dalla Corte di cassazione. Ma le indicazioni che le Entrate vogliono fornire agli uffici (oggetto di uno degli ultimi tavoli tecnici di confronto con le categorie, prima della recente querelle sugli studi di settore) non finiscono qui.
Il braccio operativo del Fisco invita a vigilare su comportamenti elusivi ed evasivi - magari attuati in virtù di una possibile rispondenza delle singole situazioni alle pronunce della Cassazione - che tendono a ridurre artatamente organizzazione e risorse necessarie per l'esercizio dell'attività. Occorre verificare, così, se vengano affidate a terzi attività normalmente esercitate all'interno dell'organizzazione del professionista. Il rischio in questo caso - se l'attività è affidata a un autonomo privo di organizzazione - è che il contribuente deduca ai fini Irap il compenso erogato al terzo mentre lo stesso professionista "privo di autonoma organizzazione" non paghi poi l'Irap sul compenso incassato. C'è poi da verificare l'utilizzo di lavoratori in nero o precari.

La gestione del contenzioso

Attenzione particolare va posta nella gestione delle liti. L'invito dell'Agenzia alle sedi locali è quello di verificare attentamente se l'indicazione che l'imposta non è dovuta per mancanza di un'autonoma organizzazione sia correttamente inserita nel ricorso introduttivo del giudizio di primo grado e non in una fase successiva.
Come ha chiarito la stessa Cassazione spetta al contribuente, nel caso la lite riguardi il rimborso dell'Irap versata, provare l'assenza di un'autonoma organizzazione nell'esercizio dell'attività. In questo caso l'ufficio dovrà "smontare", se possibile, le prove addotte dal professionista. E questo senza mai rinunciarci, anche in Commissione regionale.

 

(Fonte Sole24ore)

 

 

 

 

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