16 Luglio
2007 - Anno 1, Numero 13 |
Antonio Grimaldi
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ECM, Regioni: in arrivo 85
milioni di Euro ai provider
Marca da bollo telematica
IRAP: per artisti e medici
rimane l'obbligo
ECM, Regioni: in arrivo 85 milioni di Euro ai provider
Quaranta ore di
aggiornamento obbligatorio per l'anno per tutti gli operatori
sanitari, con agevolazioni e
sgravi fiscali per i liberi
professionisti; formazione coerente
con l'attività realmente svolta,
sotto l'occhio vigile degli Ordini Professionali. Il Sole
24 Ore anticipa i contenuti dell'Accordo all'esame della
Conferenza Stato Regioni sul futuro dell'ECM. La Commissione nazionale continuerà
a dettare regole
valide a livello nazionale ma sarà ricollocata presso
l'Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari Regionali all'insegna del Titolo V
della Costituzione. L'accreditamento dei
provider sarà sia nazionale che locale
e i crediti
saranno validi in
tutta Italia. Le anagrafi formative regionali
e nazionali interconnesse. Tra
le novità una riorganizzazione dell'offerta formativa
proposta dalle società scientifiche troppo
spesso in concorrenza sulle stesse
aree, una nuova disciplina su sponsorizzazioni e conflitto di interessi
secondo l'ipotesi di organismi locali, collettori unici, delle
sponsorizzazioni da redistribuire nel
circuito ECM. Possibilità inoltre per
i provider di
recuperare i circa 85 milioni di euro
versati al Ministero del Tesoro nel
quinquennio sperimentale e l'intenzione di assegnare in futuro direttamente
alla Commissione analoghe
quote. Le sanzioni sono invece ancora indefinite e saranno affrontate nel confronto tra operatori e Commissioni. Il periodo
sperimentale si chiuderà il 31 dicembre prossimo,
ma il sistema
andrà avanti con le attuali procedure fino a giugno del
2008 quando si avvierà la prima verifica di transizione. Nel triennio 2008-2010 i crediti formativi saranno
150, integrabili con
un numero massimo di 60 crediti in esubero da prima del 2006.
(Fonte Giofil Banca dati sanitaria) Marca da bollo telematica
Le marche da bollo tradizionali vanno in soffitta. Dal 1
settembre (Fonte Sole24ore) IRAP: per
artisti e medici rimane l'obbligo
di Marco Mobili
Artisti
e medici
restano obbligati all'Irap. L'Agenzia
non sembra aver dubbi. In base alle istruzioni che le Entrate stanno mettendo
a punto per consentire agli uffici di gestire caso per caso l'eventuale
uscita dal contenzioso sull'imposta regionale, per le due categorie di
professionisti è quasi impossibile far valere l'assenza di un'autonoma
organizzazione beneficiando quindi dell'esenzione dal prelievo. Secondo il
Fisco, infatti, l'artista che dichiara di esercitare la propria attività
senza l'ausilio di collaboratori, procuratori o agenti, è tenuto a dimostrare
come organizza le proprie manifestazioni intrattenendo necessariamente
rapporti con più soggetti. E ancora meno chance hanno i medici di base. Le
stesse convenzioni con il Servizio sanitario nazionale dispongono che il
professionista deve operare in uno studio ben attrezzato, con tanto di sale
di attesa, servizi igienici e strumenti per ricevere le chiamate. In
sostanza, per l'agenzia delle Entrate non si può escludere l'autonoma organizzazione quando il professionista si avvale di uno
studio come quello di un medico di famiglia. E questo in tutti i casi: tanto
se lo studio è situato in immobile di proprietà quanto se è in locazione o,
ancora, direttamente inserito nell'abitazione. Poche vie d'uscita Il problema dell'organizzazione,
inoltre, riguarda solo i professionisti: l'Agenzia, infatti, presto chiarirà
che le imprese sono sempre soggette a Irap visto che l'elemento organizzativo
è di fatto insito nella stessa nozione di impresa. Poco spazio di
"uscita", dunque, anche ai piccoli artigiani. In ogni modo gli
uffici decentrati dovranno attivarsi per recuperare ogni elemento utile a
consentire una verifica concreta del l'esistenza o
meno dell'autonoma organizzazione. Lo sguardo dell'Agenzia è quanto mai
puntato sugli uffici locali che dovranno ricevere tutte le istruzioni per
valutare caso per caso se uscire o meno dal
contenzioso, soprattutto alla luce dei principi indicati dalla Corte di
cassazione. Ma le indicazioni che le Entrate vogliono fornire agli uffici
(oggetto di uno degli ultimi tavoli tecnici di confronto con le categorie,
prima della recente querelle sugli studi di settore) non finiscono qui. La gestione del contenzioso Attenzione particolare va posta
nella gestione delle liti. L'invito dell'Agenzia alle sedi locali è quello di
verificare attentamente se l'indicazione che l'imposta non è
dovuta per mancanza di un'autonoma organizzazione sia correttamente
inserita nel ricorso introduttivo del giudizio di primo grado e non in una
fase successiva. (Fonte Sole24ore) |
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