Comunicato stampa dell’AIO sull’accordo
Dentisti-Governo
Ammissibilità degli
spot dei medici – La parola all’esperto
La Corte di Giustizia della Comunità
Europea, nella sentenza depositata (causa C- 500/06) 18 Luglio
2008, ha
dato il via libera alla “Pubblicità Televisiva anche sulle reti
nazionali per i trattamenti medico-chirurgici in strutture sanitarie private”.
La Corte di Giustizia ha censurato il fatto che la normativa italiana
vietasse la pubblicità sulle reti televisive a diffusione nazionale di
trattamenti medico – chirurgici effettuati in strutture sanitarie
private, autorizzando al contempo, a talune condizioni, una simile pubblicità
sulle reti televisive a diffusione locale.
Di seguito il commento del Dott.
Fabrizio Rebolia nostro esperto:
“Questa
sentenza, oltre che avere dei risvolti diretti ed immediati, è sintomatica
dell’evoluzione in atto nel comparto ordinistico
in generale ed in quello sanitario in particolare: i tempi stanno cambiando
rapidamente e presto le società professionali, anche con la partecipazione di
soggetti terzi, non solo saranno una realtà, ma la prassi.
Non sarà più possibile, infatti,
per il singolo professionista esercitare la propria attività con criteri
individualistici, visto che sul campo stanno scendendo le multinazionali
(come Corporaciòn Dermoestética
SA che è la società che ha sollevato il problema nel caso specifico… )
e la libera
professione sarà sempre di più dominata dall’impiego di capitali e
risorse non più alla portata del singolo”.
Chiunque volesse intraprendere un
percorso di tipo associativo insieme ad altri colleghi può rivolgersi, per
consigli pratici e strumenti operativi, al Dott. Fabrizio Rebolia
e-mail: fabrizio.rebolia@tiscali.it
Cellulare:
3488965707
Comunicato stampa
dell’AIO sull’accordo Dentisti-Governo
Pubblichiamo integralmente il
Comunicato Stampa dell’AIO a firma dei Dott.ri
Salvatore Rampulla e Pierluigi Delogu
sull’accordo con Dentisti-Governo.
“Si è svolta ieri la
riunione tra il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
e AIO, a seguito di convocazione ricevuta l’ 11
luglio. Per il Ministero erano presenti il Dr. Donato Greco, il Dr. Michele Nardone, il Prof. Enrico Gherlone,
il Prof.
Alberto Barlattani, il Prof. Mario Capogreco e l’Avv. Federici.
La delegazione AIO
era costituita dal presidente Dr. Salvatore Rampulla
e dal Dr. Gerhard Seeberger, past
president e delegato agli esteri.
Argomento dell’incontro è stata la proposta di accordo tra il Ministero
e gli esponenti della professione odontoiatrica, su un progetto di
“odontoiatria sociale” che preveda tariffe
“calmierate”. Nei giorni scorsi erano state audite
la CAO nazionale e ANDI, ieri è stata la volta di AIO. Rampulla
e Seeberger hanno presentato il documento sulla
posizione di AIO, in cui viene fatta un’analisi sintetica della
situazione odontoiatrica attuale e viene manifestata una sensibilità di fondo
alle iniziative sociali, purché queste vengano inquadrate in un rapporto
paritetico che tenga conto anche delle istanze dei Liberi Professionisti.
Gli aspetti che abbiamo ritenuto e che riteniamo determinanti ai fini di una adesione di AIO alla proposta di accordo - ma che non
sono stati presi in considerazione – sono:
In particolare:
·
Necessità
di effettuare una campagna efficace contro l’abusivismo, informando
adeguatamente la popolazione almeno per tutta la durata della fase di
sperimentazione del progetto. Apparirebbe infatti
come un contrasto evidente chiedere ai dentisti di “calmierare”
gli onorari, senza combattere al tempo stesso la piaga mai risolta
dell’abusivismo che crea grossi danni alla salute della popolazione e
perdita rilevante di risorse conseguente alla evasione fiscale che accompagna
questo fenomeno.
· Estensione della visita sullo stato di salute della bocca che comprenda
anche la prevenzione del carcinoma orale. Questo target importante
completerebbe in maniera qualificante il significato della visita odontostomatologica e potenzierebbe il concetto di
prevenzione.
·
Considerare
la possibilità di una “assistenza indiretta”, come avviene già in
alcune regioni, il che amplierebbe l’offerta
dei professionisti e quindi favorirebbe la libertà di scelta per i cittadini.
· Eliminazione degli onorari unici prestabiliti d’ufficio lasciando
invece alle Autorità ordinistiche territoriali il
compito di definirli. Si risponderebbe meglio in tal modo alle variabili regionali,
impedendo che un onorario “unico” sia poco adeguato a tutto il
territorio nazionale.
·
Il
riconoscimento chiaro e concreto di un corrispettivo per i professionisti che
aderiscono all’accordo, sotto forma di uno sgravio fiscale, di un
credito di imposta o altro ma con la necessaria correzione dello studio di
settore che con questo accordo penalizzerebbe ingiustamente il professionista
aderente. In tal modo l’odontoiatra apporrebbe sulla fattura una
dicitura utile a far capire al paziente che la riduzione dell’onorario
è possibile grazie ad un particolare trattamento fiscale che lo Stato riserva
al professionista che volontariamente aderisce all’accordo. In assenza
di tale agevolazione fiscale sarebbe impossibile proporre ai pazienti la
stessa terapia con due onorari diversi: uno per gli abbienti e uno per i non
abbienti e sarebbe giocoforza una caduta dello standard di qualità delle
prestazioni offerte.
AIO ha fatto presente alle
Autorità Ministeriali che alcuni punti (lotta all’abusivismo, eliminazione
onorari prestabiliti e agevolazioni fiscali) sono
imprescindibili e senza l’accoglimento degli stessi AIO non potrà
aderire all’accordo.
In questo senso purtroppo non c’è stata l’auspicata elasticità
del Ministero, facendo apparire già prese le decisioni riguardanti i punti
che noi abbiamo considerato indispensabili.
Rampulla ha fatto presente che non ci sono le
condizioni perché AIO, sindacato di esclusivisti della professione, possa
aderire. Seeberger ha citato la sua esperienza agli
esteri, ricordando quello che è successo in Germania e in altri Stati
europei, che adesso stanno cercando di fare marcia indietro, dopo aver
verificato il danno prodotto alla salute orale dei cittadini da una assistenza low cost e aver
distrutto la libera professione.
AIO ha desiderato però ribadire la grande sensibilità sociale, pur non
comprendendo la fretta di concludere un accordo così importante a ridosso
delle ferie.
Per questo AIO ha proposto la stesura di un documento di intenti, senza
onorari, per verificare la convergenza prima delle finalità, mentre si
svilupperebbe in seguito, con una progressione parallela e simmetrica, lo
studio degli onorari ridotti e delle agevolazioni fiscali.
In altre parole, mentre si stabiliscono quali devono essere gli onorari
calmierati, contemporaneamente si stabiliscono quali sono le agevolazioni
fiscali per i partecipanti.
Gli interlocutori ministeriali hanno fatto presente che si tratterebbe una
grande operazione di immagine, per migliorare la percezione che del dentista
hanno i pazienti.
AIO ha invece sottolineato che con questa iniziativa l’immagine dei
dentisti si danneggerà inevitabilmente perché, dopo un iniziale ottimismo, le
aspettative non corrisposte dei pazienti si tradurranno in una manifesta
insoddisfazione per il decadimento degli standard di qualità, inevitabile
conseguenza per l’impossibilità di abbattere gli elevati costi alla
fonte. In assenza di uno sgravio fiscale concordato, il professionista che
aderirà al progetto del Ministero del Welfare sarà costretto ad offrire al
paziente, oggetto del presente accordo, una prestazione di serie B, il che
per altro gli farà correre il rischio di fare anche la figura dell’ “imbroglione”, manifestando, verso
altri pazienti, la capacità di offrire prestazioni qualitativamente migliori.
Ma il paziente di serie A sentendosi chiedere una parcella maggiore per una
prestazione, sulla carta, equivalente, sarà indotto a considerare il suo
dentista un “ladro”.
Per tutte queste ragioni, vista
la mancanza di disponibilità ad accogliere e a discutere le istanze di chi
rappresenta i Liberi Professionisti esclusivisti, essendo state rigettate le
richieste che AIO ha avanzato nel tutelare i principi da sempre difesi, anche
nell’interesse dei cittadini
AIO ha deciso di NON FIRMARE L’ACCORDO.
Auspichiamo che il Signor Ministro Sen. Maurizio Sacconi possa prendere in
considerazione la gravità della situazione scaturita da un metodo di
trattativa frettoloso e da un merito non adeguatamente approfondito e
riaprire un dialogo. Si tratta di un momento buio per la professione, e chi
aderirà si assumerà una grande responsabilità, quella di avere svenduto e
irreparabilmente danneggiato per molti anni a venire la nostra professione. “La
coerenza e la difesa della Libera Professione”, ha detto il presidente Rampulla nel corso della riunione, “sono valori che
non possiamo svendere”. AIO ringrazia sentitamente tutti i
rappresentanti del Ministero per la disponibilità, l’attenzione e il
clima di cordialità in cui si è svolto l’incontro.
il documento originale presentato al Ministero dall’AIO
è scaricabile qui.
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